lunedì, ottobre 30, 2006

Ecco la "mailing-list"


Gli aggiornamenti dal Comune di Cagliari diventano una sorta di mailing-list: mandate scritti o immagini per segnalare un problema, affrontare particolari tematiche o comunicare l’organizzazione di una manifestazione o un incontro di AN. Sono bene accetti anche resoconti ed aneddoti sulla storia e la vita quotidiana della città. Per informazioni e per essere inseriti nella lista, scrivere all'indirizzo: an@alessandroserra.it



A presto.

FINANZIARIA: FINI, NEPPURE GOVERNO SA PIU´ A QUANTO AMMONTA

FINANZIARIA: FINI, NEPPURE GOVERNO SA PIU´ A QUANTO AMMONTA
Col collegato fiscale si realizza una sorta di ´grande fratello´
Larghe intese? Essenziale che cada governo Prodi

Campobasso, 28 ott. - Alla base dell´attuale legge finanziaria c´è una "scelta incomprensibile perché, anziché dare vita ad una legge di bilancio leggera da 13-14 miliardi, il governo ha fatto una Finanziaria da 35-38-40 miliardi di euro. Questo vuol dire che non sanno piú nemmeno loro a quanto ammonta esattamente". Gianfranco Fini, parlando da Campobasso in occasione di un comizio elettorale, ribadisce il suo giudizio negativo sulla Finanziaria del governo Prodi e soprattutto sui suoi principi ispiratori.
"E´ una Finanziaria molto pesante - dice - nei confronti dell´imprenditoria e soprattutto perché non è vero che i conti, quando sono arrivati al governo, fossero fuori controllo".
A chi dice come Fassino che ´il Paese è in ginocchio´, Fini oppone il maggior gettito fiscale "dovuto alla riforma delle aliquote fatta da Tremonti e che ha determinato un´inversione di tendenza. La sua è propaganda dozzinale. Nei primi sei mesi del 2006 e quindi con l´attuale governo - osserva - il gettito fiscale ha fatto registrare 8 miliardi di aumento rispetto a quello precedente. Questa è la conferma che con le aliquote della riforma Tremonti le cose sono cambiate".

Rispondendo ad una domanda sull´idea che la finanziaria rappresenterebbe, a detta di Silvio Berlusconi, una schedatura degli italiani, Fini invece ha dichiarato: "Ci sono delle norme per le quali si realizza una sorta di grande fratello, di grande occhio che controlla tutti i movimenti bancari italiani". Secondo il leader di An tale situazione si evidenzia "non tanto nella Finanziaria quanto nel collegato del decreto fiscale che è stato approvato con il voto di fiducia l´altro ieri".
"Ci sono delle norme - ha spiegato - per le quali si realizza una sorta di grande fratello, di grande occhio che controlla tutti i movimenti bancari italiani. Va ricordato che c´è una norma assurda che impedira´ di pagare in contanti e quindi parlare di schedatura non e´ certamente eccessivo".

Sull´eventualità di larghe intese Fini ha ribadito che per An "tutto quello che è relativo a ciò che bisognerà fare quando sarà caduto Prodi è visto con grande attenzione, perché è essenziale che cada il governo Prodi".

sabato, ottobre 28, 2006

Recensione del libro di Italo.

La presentazione del libro di Italo Bocchino che abbiamo tenuto ieri all’Exmà non solo è stata seguita da una buona partecipazione di pubblico, ma è stata, altresì, interessante perché ha richiamato delle persone di destra che, pur non essendo inquadrabili in questo o quel circolo, hanno una grande voglia di partecipare, di dire la propria opinione e di sentir parlare di politica i nostri rappresentati. E’proprio da queste persone fortemente motivate che dobbiamo ripartire: da questa destra che non vuole chiudersi nelle sezioni, ma è fortemente presente nella società. A Cagliari, in particolare, dove abbiamo avuto un ottimo risultato alle elezioni politiche dobbiamo essere consapevoli che i nostri vogliono che anche gli uomini e le donne di An che hanno una carica negli Enti Locali dicano “qualcosa di destra”. Sono tante le iniziative che stanno bollendo in pentola e presto ne darò comunicazione su questo blog.
Riporto, di seguito, la recensione del libro di Italo: uno scritto nel quale molti di noi, soprattutto chi ha un incarico politico, possono identificarsi e che sicuramente conforterà chi vuole verificare la coerenza degli uomini di AN con i principi morali che da sempre ci caratterizzano.
Viviamo in un’epoca in cui, nonostante la ricchezza dei mezzi di comunicazione, i politici preferiscono sottrarsi ad un confronto sulle proprie idee e sulla propria attività e cercano di conquistare consensi con una battuta, un’espressione facciale, un libro in cui, guardandosi bene dal trattare temi “caldi”, discettano simpaticamente con prodigalità veltroniana di figurine panini o di uova Kinder.
L’autore che presentiamo oggi, Italo Bocchino, parlamentare di AN, non si sottrae al confronto, non ha timore di non piacere a qualcuno e ha scritto un libro per parlare delle sensazioni di un giovane militante, divenuto repentinamente un deputato della Repubblica. Lo fa scegliendo opportunamente la forma dialogata con il prof. Abbamonte, docente di Storia della Giustizia dell’Università di Napoli, affinché attraverso lo scritto si abbia la sensazione di partecipare ad una chiacchierata confidenziale con un politico, a microfoni spenti in cui si tratta dell’attività svolta alla Camera, del perché di certe scelte, delle sensazioni e perfino dei conflitti interiori che prova chi ci rappresenta .
Sono le osservazioni di chi si è trovato in giovane età di fronte alle difficoltà di importanti ruoli di governo, alle prese con forti resistenze al cambiamento, provando talvolta un senso interiore di inadeguatezza all’importanza delle decisioni da adottare, talaltra l’orgoglio di appartenere ad una generazione che, pur essendo “di mezzo”, sicuramente denota una maggiore sensibilità morale di quella precedente. Un’inadeguatezza che quei poteri che sono legati fortemente all’immobilismo – Bankitalia, Quirinale, Corte Costituzionale e Magistratura- cercano di farti sentire in tutti i modi. Ogniqualvolta si cerca di portare avanti una riforma una modernizzazione del sistema politico-istituzionale, infatti, sono i primi a gridare che si sta compiendo un attentato alla Costituzione.
Non ho compiuto un calcolo preciso, ma il termine più ricorrente, a proposito di quanto sopra citato, sicuramente è quello della burocrazia: immobilista, conservatrice, assassina della nascente Europa dei popoli, il “vero mostro da abbattere”! Una burocrazia dai cui “gorghi non si esce se non d’accordo con essa” sostiene l’autore, citando Kafka.
Una burocrazia che indebolisce il ruolo del politico, che, insieme ad altri poteri, oppone resistenza ai cambiamenti e risulta più forte di un Parlamento ridotto ad un mero ruolo di ratifica, con poteri fortemente diluiti e dei parlamentari convinti che “Se vuoi tornare in parlamento non ci devi andare”.
Forti sono le resistenze al cambiamento anche della Magistratura, a proposito della quale si ipotizza di cambiare, insieme al rapporto con la politica, anche la mentalità, forse troppo conflittuale nei confronti del Legislatore.
Così come risulta svilito il ruolo dei partiti politici, dediti più ad inseguire i fatti contingenti che una politica vera e propria, irrigiditi dai troppi personalismi. Non sono più nemmeno delle scuole di formazione e sono poco aperti alle intelligenze che emergono nella società. Le vere scuole di formazione sono divenute gli Enti Locali, anche se sarebbe necessaria una riforma che, pur mantenendo fermi i meccanismi della cosiddetta “democrazia diretta”, restituisca dignità alle assemblee consiliari, ridimensionando, così, i personalismi dannosi e dando maggiori possibilità a chi è veramente capace di amministrare la cosa pubblica. I partiti, inoltre, potrebbero utilizzare lo strumento delle liste bloccate per far emergere i giovani preparati e le vere intelligenze di cui potrebbero giovarsi.
Partiti che, secondo l’autore, dovrebbero imparare a dialogare utilmente ed in maniera trasparente con le “lobbies” , dando voce in modo legittimo a quella parte di esigenze che possono coincidere con gli interessi generali della Nazione. Si fa l’esempio nel libro anche del giovamento che potrebbe trarre la politica dalla presenza di un’associazione dei consumatori forte ed indipendente.
Questo è un libro in cui l’autore al contempo si confida e denuncia i mali del sistema politico. Un libro che probabilmente conforterà chi vuole essere rassicurato sulal coerenza di chi ci rappresenta in Parlamento con determinati valori. Nelle conclusioni emerge un certo ottimismo e la speranza che una nuova classe dirigente, più preparata, si sostituisca a quella attuale. E’ un ottimismo giustificato e sentito o è forzato? Possiamo ancora avere la speranza che al Governo vadano oltre alle persone e ai partiti, anche la volontà di cambiamento o questa è destinata a restare in perpetuo all’opposizione?

giovedì, ottobre 26, 2006

Domani, ore 17, Exmà. Presentazione libro di Italo Bocchino

Con l'autore, Italo Bocchino, e con il presidente provinciale di An, Liori, presenteremo il libro "L'esperienza della politica".
Exmà, ore 17, domani.

mercoledì, ottobre 25, 2006

I "camerati" che insultano Pansa2: Eugenio Scalfari


"Gli imperi moderni quali noi li concepiamo - scrive - sono basati sul cardine "razza", escludendo pertanto l'estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti". Il signore che ha scritto queste parole oggi viene considerato un campione di democrazia, un maestro che impartisce ad altri lezioni di libertà. Questo signore si chiama Eugenio Scalfari e addirittura in questi giorni ha proposto che chi, come Pansa, osa mettere in dubbio il "mito" della resistenza, deve essere sbattuto in galera!

martedì, ottobre 24, 2006

I "camerati" che insultano Pansa: Giorgio Bocca.


Il libro di Pansa ha suscitato non poco scalpore e le critiche isteriche, furibonde e in mala fede di alcuni signori che oggi tentano di ricostruirsi una verginità e si propongono come campioni dell'anti-fascismo permanente effettivo, ma che fascisti lo sono stati veramente, senza se e senza ma!
Giorgio Bocca, ad esempio.
A 18 anni ottiene la tessera del PNF (Partito nazionale fascista), sottoscrive il Manifesto in difesa della razza italiana, fortemente voluto da Benito Mussolini per compiacere l'alleato tedesco. Ancora ad agosto del 1942, giovane giornalista fascista, scrive un notabile articolo in cui imputa il disastro della Guerra alla congiura ebraica.

Sopralluogo al canile municipale.


Questa sera abbiamo effettuato un sopralluogo con la Commissione Decentramento ed Assistenza Zoiatrica al canile comunale. Si esce col cuore stretto da un luogo dove i cani che abbaiano sembra che preghino di essere portati via da lì. Qualcuno giustamente ha rilevato che sarebbe indispensabile un servizio per far uscire gli animali a fare una passeggiata per non tenerli rinchiusi a soffrire. Si deve potenziare l’organico e cercare, magari, un luogo più adatto per ospitare il canile. Servono fondi e, purtroppo, la Regione ne eroga ben pochi a questo fine al Comune capoluogo, che ospita tutti i cani abbandonati dell’hinterland. Serve una campagna di promozione delle adozioni, dato che quelle condotte efficacemente in passato hanno portato a far uscire dal canile ben 300 cani all’anno. Bisogna partorire in Commissione una proposta prima dell’approvazione del prossimo bilancio su un tema che difficilmente può essere causa di divisione tra gli schieramenti.

lunedì, ottobre 23, 2006

La protesta continua.


Continuiamo la protesta contro Sormonnezza.
Mandiamo le nostre e-mail all'indirizzo: norifiuti@unionesarda.it
Sms al numero: 3480000701

Solidarietà a Daniela, donna coraggiosa.

Mentre tante femministe tacciono, lei combatte per i diritti delle donne islamiche. Per questo è stata minacciata da un idiota. Noi siamo con Daniela, una donna coraggiosa.

domenica, ottobre 22, 2006

Rifiuti, mandiamo un' e-mail di protesta al presidente della Regione

presidente@regione.sardegna.it

La nostra protesta contro l'arrivo in Sardegna dei rifiuti campani prosegue anche via internet. Mandiamo un'e-mail di protesta al presidente della Regione, Renato Soru.


Questa la mia lettera

Egr. Sig. Presidente,

Le ricordo l'art. 19 della Legge Regionale n. 6/2001:
"E' fatto divieto di trasportare, stoccare, conferire, trattare o smaltire, nel territorio della Sardegna rifiuti, comunque classificati, di origine extraregionale."
Distinti saluti.

Alessandro Serra

sabato, ottobre 21, 2006

Consiglio Comunale e viaggi.


Nei prossimi giorni si svolgerà l'assemblea dell'ANCI. Tengo a precisare che nessun consigliere di Alleanza Nazionale al Comune di Cagliari partirà con i soldi pubblici: la linea del gruppo è che i viaggi si pagano con i soldi propri.

venerdì, ottobre 20, 2006

No ai rifiuti campani in Sardegna!




Vorrei invitare i lettori di questo blog a rileggere, con triste ironia, le ultime righe di un manifesto della campagna elettorale di Renato Soru ("SorMonnezza"): "E solo una sollevazione ha impedito che qualcuno, zitto zitto, lasciasse diventare la Sardegna il deposito delle scorie nazionali(...)Per avere buoni frutti, questo giugno, piantiamo qualcosa di nuovo. Meglio Soru".

giovedì, ottobre 19, 2006

Soru si combatte con le idee e le parole, non con le mani.

Condanno l'aggressione al presidente della Regione. Chi combatte una battaglia giusta, come i manifestanti di questa mattina, non deve commettere questi errori nonostante la comprensibile esasperazione.

Il Consiglio di ieri

L’indulto non è, come è stato scritto nell’ordine del giorno presentato dai colleghi del centro-sinistra, un “alto e straordinario atto di clemenza”. In quanto atto di clemenza, esso non è direttamente legato alla rieducazione del reo. Non favorisce, a nostro avviso il reinserimento sociale dell’ex detenuto. Ed in particolare siamo contrari a questo tipo di indulto, che ha rimesso in libertà anche i delinquenti recidivi, abituali e professionali. Ad aggravare la situazione vi è il fatto che la legge non è stata preceduta da una sana programmazione che preparasse gli Enti Locali all’onda d’urto di questo provvedimento che ha svuotato le carceri, né da provvedimenti di ampio respiro che migliorassero la vita tra le sbarre. E’stata una mera “indulgentia principis” e non può essere caricata di significati che non ha! Non potevamo assolutamente votare un o.d.g. che apprezzava con enfasi un provvedimento che contestiamo con tutte le nostre forze.
Qualcuno ha obiettato ormai l’indulto c’è e bisogna fare i conti con gli effetti che ha sortito. Ebbene, il Comune di Cagliari, nonostante l’esiguità delle risorse, fa già molto sia per gli ex detenuti che per le persone oneste. Queste ultime per Alleanza Nazionale hanno sicuramente la precedenza. Infatti, non possiamo accettare la logica di chi mette sullo stesso piano gli onesti e i disonesti, rendendo quasi preferibile per chi vive in condizioni di miseria la scelta di una vita da delinquente, perché offre maggiori possibilità. Per questi motivi abbiamo votato contro l’o.d.g. proposto dai colleghi del centro-sinistra.
Se, come sostengono i proponenti, volevano sapere quali misure sono state o saranno adottate dalla Giunta comunale per far fronte a questa situazione (cosa sulla quale, peraltro, l'assessore ha risposto in maniera esaustiva), perchè anzichè un o.d.g. intriso anche nella versione modificata di implicazioni di natura politica non hanno utilizzato l'interrogazione, lo strumento idoneo a chiedere chiarimenti?

sabato, ottobre 14, 2006

Perchè qualcuno attacca l'assessore alla Cultura.

Durante una stagione in cui pare aperta la caccia agli assessori, una vera e propria moda sembra l’attacco al nostro Giorgio Pellegrini, tanto che suggerirei alla stampa di aprire un’apposita rubrica, che potrebbe essere chiamata “L’angolo di Giorgio”. Anche questa mattina tra le segnalazioni al cronista viene inserita una lettera di protesta di un cittadino che lamenta la cattiva gestione – a suo dire- degli eventi culturali. Chiede il lettore per quale motivo Cagliari non organizzi delle manifestazioni importanti come quella del MAN di Nuoro. Chiede, inoltre, il motivo per cui non sia stata finanziata la manifestazione “Sardegna Arte Fiera”, svoltasi allo stabilimento “Il Lido”. Mi sembra alquanto azzardato parlare da un lato di “importantissimi eventi” e dall’altro richiamare una mostra che, al di là delle buone intenzioni, non può essere considerata “da non perdere”, se non per parenti ed amici! Penso che questo chiarisca quale motivo stia sotto i tanti attacchi al nostro assessore: non una critica su scelte generali, che può essere sempre accettata, ma sempre e solo richieste inerenti al finanziamento di una particolare manifestazione. L’assessorato alla Cultura viene tempestato da richieste esose inoltrate da personaggi che solo perché imbrattano una tela in un sottano osano definirsi artisti, oppure da presidenti di comitati costituiti da saltimbanco (o, meglio, in banca!), le cui iniziative potrebbero bene inserirsi, confuse tra i fumi dei muggini arrosto della festa di S. Greca; da volenterosi, che pur in buona fede, meriterebbero al massimo un corso introduttivo all’arte. Spero di leggere ancora tante lettere di protesta come quella di questa mattina, perché significherebbe che al Comune di Cagliari c’è ancora un assessore che sa distinguere tra cultura ed intrattenimento di dubbio gusto, tra arte e “fai da te”. Mi sarebbe piaciuto in queste settimane sentire levarsi chiara la voce del sindaco a favore dell’assessore, almeno per ricambiare tutte le volte in cui Pellegrini ed Alleanza Nazionale hanno preso le sue difese in questi anni. Poiché sono sicuro che non mancherà occasione, dato che il movente di questi attacchi è evidente, attendiamo fiduciosi

giovedì, ottobre 12, 2006

Interrogazione sul recupero urbano di Villanova.

Il Gruppo di Alleanza nazionale ha depositato un’interrogazione per conoscere quale sia l’iter e quali i tempi affinché anche il rione Villanova sia interessato da interventi radicali di recupero urbano e di rifacimento dei sottoservizi.
Il quartiere, infatti, per cause non imputabili alla Giunta Floris, né a quelle più recenti, versa in uno stato di grave degrado: i sottoservizi sono carenti, le strade dissestate e l'illuminazione insufficiente.
Nella precedente consiliatura si è proveduto a stanziare dei fondi in bilancio finalizzati alla soluzione dei problemi citati, recentemente si sono conclusi i rilievi per verificare lo stato dei luoghi. Ora si ritiene che sia giunto il momento di porre in essere tutti gli atti affinché anche Villanova sia interessato da interventi radicali come quelli che sono stati effettuati in altre zone della città.

Scarica l'interrogazione
http://www.alessandroserra.it/documenti/interrogavillanova.doc

domenica, ottobre 08, 2006

Chi sono i veri razzisti?

Su “L’Unione Sarda” di questa mattina appare un pezzo sull’ordinanza che il Sindaco starebbe per emanare per contrastare il fenomeno dell’accattonaggio violento in città. Qualcuno dell’opposizione accusa a sproposito la CDL di razzismo. Durante il precedente mandato da presidente della Circoscrizione del centro storico ho ricevuto non poche lamentele da parte di cittadini – anche di centro/sinistra- per le continue aggressioni e gli atti di vandalismo consumati da certe “allegre compagnie” che frequentavano il Bastione S. Remy. E’ a questo genere di episodi che si riferisce la frase da me pronunciata in Consiglio Comunale e riportata dal quotidiano locale: “Non so come voi chiamiate quelli che tirano le bottiglie e le panchine dalla terrazza del Bastione. Non so quanto siano punk, ma sicuramente sono delle bestie!” Certo non mi riferivo a quei poveri veri che in modo pacifico chiedono la carità e verso i quali è giusto che il Comune assolva ai proprio doveri di assistenza sociale. Il richiamo era a queste bande di balordi che sono state protagoniste di una serie di episodi di cronaca nel centro storico della città. Verso questi violenti credo che si debba inaugurare veramente una politica di “tolleranza zero”. Coloro i quali ci hanno accusato di razzismo vadano a spiegare la loro posizione ai cittadini della piazza Martiri, della piazza Matteotti e del centro storico in generale, dove sono esasperati per una serie di situazioni dinanzi alle quali non hanno potuto reagire, onde evitare che degenerassero. Il vero razzismo – nei confronti dei Cagliaritani- è quello di chi comodamente nel proprio salotto si mette a discettare di tolleranza e comprensione, mentre gli abitanti del centro storico subiscono quotidianamente i soprusi di questi “signori”.

mercoledì, ottobre 04, 2006

Articolo de"L'Unione Sarda" sulla riunione di ieri.

Piano paesaggistico, scontro frontale


La maggioranza: viola i diritti locali. L’opposizone: difende l’ambiente


CAGLIARI. Al di là della forma, lo scontro sul piano paesaggistico regionale è durissimo. E questa volta non per volontà dell’opposizione, ma della maggioranza del consiglio comunale. Quest’ultima, infatti, ha chiesto al sindaco Emilio Floris di ricorrere in «sede giurisdizionale» contro la Regione. Mentre l’opposizione ha difeso il piano chiedendo che ci sia un confronto. Lo scontro politico si è riprodotto tale e quale dalla Regione al Comune, solo che in quella sede c’è un governo di centrosinistra e in Muncipio di centrodestra, e le parti sono invertite: in Municipio la maggiranza accusa, la minoranza difende.
Il dibattito è stato voluto dalla maggioranza che ha chiesto al primo cittadino di farsi promotore della rivolta dei Comuni sardi contro la Regione. Secondo il centrodestra (sono intervenuti Massimiliano Tavolacci, Udc; Giorgio Angius, Riformatori; Paolo Carta, Udc; Antonello Floris, Centro Giovani; e Alessandro Serra, An) il piano paesaggistico regionale si è appropriato dei poteri urbanistici dei comuni e, quindi, anche di quelli di Cagliari. Col risultato di bloccare - per il futuro - l’attività del Municipio sino alla predisposizione di un nuovo Puc. Da qui la richiesta di impugnare il piano: perchè questo ha usurpato le competenze locali, da un lato; e in quanto ha creato «grave pregiudizio» ai diritti acquisiti (di chi non può più ottenere quello che pensava fosse possibile perchè la Regione ha cambiato le regole).
Il Puc comunale, è stato sottolineato dai gruppi che sostengono il sindaco Emilio Floris, è nato da una discussione con la società civile che ha approvato le sue linee direttrici, mentre ora lo si rende inapplicabile. Ed è per questo che nell’ordine del giorno che sarà votato oggi a fine dibattito, la maggioranza chiede anche al sindaco di «procedere con la necessaria celerità (...) nella predisposizione» del nuovo strumento urbanistico locale.
La minoranza (sono intervenuti Marco Espa, Lorenzo Cozzolino, Andrea Scano e Ninni Depau, tutti dell’Ulivo; e Claudio Cugusi di Rifondazione comunista) ha anche ripercorso l’iter normativo nazionale che ha dato allo strumento paesaggistico un valore sovraordinato (al di sopra delle altre norme locali) e stabilito che dovrà essere regolato dalle Regioni. Sono stati poi ripercorsi i criteri che hanno portato a questo piano (economico, storico-culturale e ambientale). All’accusa di centralizzazione rivolta alla Regione per il metodo con cui ha preparato il piano, il centrosinistra ha risposto che moltissime sono state le modifiche apportate al documento sulla base delle osservazioni dei Comuni. Ha poi anche precisato che alcune parti dovranno essere affinate, ma che in ogni caso è un piano importante per la città e la salvaguardia di un bene come il paesaggio e l’ambiente. Anche l’opposizione ha presentato un proprio ordine del giorno in cui si chiede al sindaco di adeguare velocemente il Puc al piano regionale e di aprire un confronto con le istituzioni del territorio. (r.p.)

martedì, ottobre 03, 2006

Intervento contro il Piano Paesaggistico Regionale.

Questa sera in Consiglio Comunale è iniziato un interessante dibattito sulle ripercussioni che il Piano Paesaggistico Regionale avrà sulla nostra città. La situazione è più preoccupante di quanto io stesso in precedenza avessi immaginato: in altre parole, si rischia veramente il blocco del nostro sistema urbanistico con gravi disagi per la cittadinanza. L’O.D.G. che abbiamo presentato come Capigruppo della CDL è volto da un lato a chiedere che si verifichi la possibilità di adire le sedi giurisdizionali per verificare eventuali punti di illegittimità del PPR; dall’altro è indirizzato a chiedere un adeguamento della politica urbanistica del Comune di Cagliari al fine di sbloccare il più alto numero di situazioni possibile.



Trasmetto quelli che sono i punti chiave del mio intervento. Avviso anche che il dibattito proseguirà domani sera presso l’aula del Palazzo Civico della via Roma. Chi fosse interessato può assistere alla seduta.


Finora la discussione sul Piano Paesaggistico Regionale è stata contrabbandata come la lotta tra chi vorrebbe cementificare il territorio e chi lo vorrebbe preservare. Non voglio soffermarmi in questa sede su chi abbia negli ultimi tempi colato il cemento sulle coste o nei pressi delle Chiese perché sarebbe troppo facile…

Si deve comprendere che il problema è invece ben più complesso e che il Piano Paesaggistico rischia di essere uno strumento che alimenta –anziché ridimensionare- le rendite di posizione, a scapito degli interessi della collettività.



E’ in gioco la democrazia.



Un piano dovrebbe decidere ex ante che cosa si intenda fare. In questo caso, invece, vengono fatti dei generici rinvii a forme non meglio precisate di copianificazione. Tutto questo comprime e mortifica il ruolo degli Enti Locali della Sardegna e del Capoluogo di Regione in particolare.Se veramente si ritiene che questo Piano sia “cosa buona e giusta”, perchè si teme tanto il dialogo con le amministrazioni locali, perché è stato tenuto a lungo lontano anche dagli occhi dell’Assemblea Regionale? Perché durante le elezioni si invoca ad ogni piè sospinto la democrazia partecipata e poi ci si blinda nelle stanze dei bottoni senza voler ascoltare né i cittadini, né i loro rappresentanti?



Lo sviluppo della città di Cagliari



Qui si rischia di compromettere lo sviluppo della città di Cagliari e della sua area metropolitana. Dobbiamo subito chiarire le prospettive di ciascuna zona individuata nel PUC.



I diritti reali.



Qui si tratta del rischio che vengano compressi i diritti reali dei cittadini: non solo quelli quesiti, ma anche quelli potenziali. Anziché stendere un tappeto rosso a chi applica il nostro Piano Regolatore, lo si mortifica. A ciò si aggiunge il fatto che lo stesso Comune e la stessa Regione sono partner dei privati in molte situazioni. Come si può tradire in questo modo la fiducia dei cittadini?



Cui prodest?



Certo questa situazione non giova alla giovane coppia che, grazie al sacrificio proprio o dei propri familiari, vorrebbe ristrutturare una casa nel nostro centro storico, ad esempio vicino ad una Chiesa. Giova sicuramente a coloro i quali sfrutterebbero le proprie rendite di posizione, il cui valore sarebbe così decuplicato. Con quale coraggio si dirà che è il centro-destra a tutelare i diritti di pochi?



Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità.



Il Comune di Cagliari ed i Cagliaritani rischiano di dover subire un doppio sopruso:

1) il già citato mancato coinvolgimento della nostra amministrazione nella redazione del Piano;

2) I nostri uffici si troveranno a dover sbrogliare la matassa di una situazione di totale incertezza, di caos. Sarebbe troppo facile per il sig. Soru far ricadere sul nostro Comune a responsabilità dei suoi pastrocchi!



Quale strategia?

1) Ricorso per accertare i punti di illegittimità del Piano;

2) Sbloccare tutto ciò che si può mandare avanti



Si deve partire da un punto, che deve essere chiaro a tutti: sulle questioni che riguardano la città di Cagliari decide il Comune di Cagliari!

lunedì, ottobre 02, 2006

Fini: "Con la finanziaria di Prodi piangono anche i poveri"


Roma, 2 ott. - 'Questa finanziaria dimostra che Prodi e' come Pinocchio: dice le bugie. Aveva detto sul suo nome in piu' di un'occasione, in particolare nel faccia a faccia televisivo con Berlusconi, che in ogni caso non avrebbero ritoccato le aliquote. E se, come ha detto Visco, si tratta di aggravi fiscali attorno ai 40mila euro, altro che ricchi'. Boccia cosi' la finanziaria Gianfranco Fini in una lunga intervista al 'Giornale', mentre al 'Messaggero' il presidente di An risponde al premier Romano Prodi che ha definito politicamente rischioso un corteo di protesta dell'opposizione contro la manovra.

'Vedo un pericolo costante - dice Fini - fintanto che Prodi continuera' a governare, impoverendo il Paese. Se ci sono i moderati del centrosinistra battano un colpo. E' veramente paradossale -continua- che questa manovra, tipica di un governo di impostazione social-comunista, al Senato se passa sara' grazie al voto di persone come Dini o come il senatore Fisichella. Se hanno dignita' - afferma il leader di An - questo e' il momento di battere un colpo, altrimenti faranno solo la figura degli utili idioti'.

domenica, ottobre 01, 2006

La frase di Prodi


«Per me in particolare sarebbe come sconfessare parte della mia storia professionale, visto che da presidente dell'IRI in quegli anni ho avviato uno dei più consistenti processi di privatizzazione intrapresi in Europa»

La frase di Prodi, ripetuta per ben 9 volte alla Camera, è stato un vero e proprio auto-goal! Gli Italiani ricordano bene, infatti, i danni provocati dal presidente del consiglio quando vestiva i panni del boiardo di stato...
Tutti ricordano come questo Re Mida alla rovescia ha ridotto l'IRI, per non parlare di altri capolavori sotto il segno di Nomisma...
Bene hanno fatto i nostri parlamentari ad intonare: "Coraggio, coraggio, Prodi è di passaggio!"