lunedì, giugno 26, 2006

Il ministro Turco dà via libera al piccolo spaccio.

«È mia intenzione elevare, con atto amministrativo, il quantitativo massimo di cannabis detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e in provvedimenti punitivi fino all'arresto e al carcere». Questa è sta la risposta del ministro Turco ad un'interrogazione sul tema della droga. In questo modo il centro-sinistra darà via libera al piccolo spaccio: in altre parole, le forze dell'ordine non potranno bloccare persone sorprese in possesso di cannabis all'ingresso delle scuole, perchè a queste basterà portare con sè la quantità "giusta" e dichiarare la finalità dell'uso personale. Questo annuncio giunge in un momento in cui l'allarme sociale destato dal fenomeno della droga non è certo in calo. Il governo dell'Ulivo, se il buon giorno si vede dal mattino, non sembra intenzionato a combattere la pseduo-cultura che crea attorno alla droga un clima di complicità e di sottovalutazione del fenomeno del consumo delle droghe leggere, che sono il più delle volte un momento di passaggio verso quelle più pesanti.

3 Comments:

At 1:12 PM, Blogger . said...

Mi sembra evidente che il modo ideologizzato di trattare il problema sia il tuo: infatti, come è tipico di una certa parte politica ( o, meglio, delle persone poco valide di quella parte), anzichè usare argomentazioni, sostieni che chi non la pensa come te non conosce il problema. Mi sembra evidente che nel caso passasse la logica indicata dal ministro, la polizia - come è accaduto già in passato, quando sono state adottate decisioni simili - non avrebbe alcuno strumento per bloccare i piccoli spacciatori. Stando alle tue affermazioni potrebbe comunque agire, ma non servirebbe a niente una mera identificazione del soggetto, se poi non scatta un procedimento penale a suo carico. Nella parte finale del tuo commento ribadisci che chi non la pensa come te evidentemente è poco informato e che basterebbe leggersi qualunque statistica, spaccando il mondo in due tra proibizionisti ed anti-probizionisti. Al di là della scelta di campo, ciò che si deve evitare è alimentare una politica ed una cultura in qualche modo complici della droga. Non c'entra niente la droga "d'ingresso"? Come lo Stato mi impone il casco per andare in scooter, perchè il costo sociale delle vittime della strada è ritenuto intollerabile, allo stesso modo non possiamo ammettere uno stato spacciatore o complice degli spacciatori, perchè il costo sociale della droga è assai pesante. Tu dici che chi la pensa come me vuole risolvere il problema senza conoscerlo: a me sembra che chi la pensa come te il problema non lo voglia proprio risolvere e voglia, semmai, alimentarlo perchè in verità non condanna l'uso della droga. La proposta della Turco, se passasse, sarebbe come se si tentasse di curare la tua broncopolmonite andando a prender freddo! Sarebbe come procurare altre lesioni ad una persona che sta morendo dissanguata! Ti rigrazio per aver scritto che commenti come i miei non dovrebbero trovare spazio su "Libero", nè avere una "pericolosa diffusione": la dice lunga sul tuo concetto di libertà e democrazia.

 
At 5:49 PM, Blogger . said...

Mi sembra evidente che potremmo proseguire lo scambio di post all'infinito, ma non ci troveremo d'accordo sia sul fenomeno della droga in sè, sia sui modi in cui uno stato dovrebbe combatterla. Ora, pur non condividendole, riconosco che hai indicato delle argomentazioni. Per quanto mi riguarda, continuo a pensare che, pur dovendosi distinguere tra spacciatore e consumatore, si debba comunque combattere il fenomeno: questa deve essere, per me, un'impostazione irrinunciabile. Riguardo all'uso terapeutico della canapa indiana, se provato, si renda lecito senza offrire il destro, però, a eventuali frodi da parte di chi non ne ha bisogno. Ti ringrazio per gli auguri, ma devo precisare che per ora sono solo un ex presidente di Circoscrizione ed il primo dei non eletti alle recenti comunali cagliaritane. Qualora dovessero nominare un assessore tra gli eletti di An, subentrerei come consigliere. Ritengo indispensabile - e lo farò con maggiori notizie sulla vita politica cagliaritana qualora dovessi entrare in Consiglio- mantenere i contatti con le persone anche via internet. La rete è già troppo affollata di siti e blog che vengono abbandonati a loro stessi il giorno dopo le elezioni. Almeno in questo - spero anche in altro- cercherò di distinguermi dai politici sia di destra che di sinistra, che non amano tanto il confronto. Grazie per aver dato il tuo contributo alla vitalità di questo blog.

 
At 1:38 AM, Blogger Antonio Saccoccio said...

Alessandro hai pienamente ragione.
Lascia stare i pregiudizi.
Quello della cannabis (come quello dell'alcool) sta diventando una piaga che se non combattuta rischia di diventare letale per i ragazzi.
Ho scritto anch'io un post ultimamente sulla cannabis.
E' difficile far ragionare persone che vengono rincoglionite dai media ogni giorno. E purtroppo poi ci si mettono pure alcuni uomini politici a diffondere ignoranza su ignoranza.
La cannabis non è una droga leggera. Questo deve essere chiaro.
Poi sul resto si può discutere.
Ma droga è e rimane.
ciao

 

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